mercoledì 16 febbraio 2011

Sanremo 2011...Il solito Festival?

Dopo aver visto la prima serata e tralasciando la conduzione comunque sobria di Morandi e soci, dal punto di vista musicale, la risposta a questa domanda secondo noi è "sì, si tratta del solito Festival!".
E' inutile ogni anno aspettarsi qualcosa di più, un pezzo di qualità, una musica mai sentita... niente purtroppo, solo la solita solfa trita e ritrita!
Per vedere qualcosa di buono dobbiamo proprio sforzarci, lasciare da parte le "Insolite Note" delle quali spesso ci occupiamo e provare a  scovare qualcosa di buono stando bene attenti ad evitare i vari Albano, Tatangelo (ma a chi era dedicata la sua canzone/epiteto?!) e Patty Pravo (ok, è un mito della musica italiana, ma ormai non riesce a beccare una nota che sia una!)...
Ed ecco allora che spunta un barlume di speranza quando sul palco salgono i La Crus, riunitisi per l'occasione, con il pezzo "Io confesso". Un misto di vintage italiano, un po' Luigi Tenco e un po' Don Backy, che nel finale si incrocia con atmosfere alla Morricone grazie alla bellissima voce della soprano Susanna Rigacci. Molto particolare, sicuramente in odore di premio della critica. Da riascoltare.
Premio della critica che di sicuro sarà conteso anche dal professore della musica italiana, Roberto Vecchioni, quest'anno concessosi eccezionalmente al Festival, con "Chiamami ancora amore". Canzone che, a dispetto del nome, ha un testo impegnato, molto profondo che il cantautore ha magistralmente interpretato con grande intensità.
Tra le cose da salvare sicuramente poi anche il duo Madonia-Battiato, con "L'alieno", pezzo interessante che però per la verità, ha un po' deluso. Per due motivi: il primo è che il maestro compare troppo poco, solo nel finale (ma quando lo fa, la canzone si trasforma in capolavoro!); il secondo invece è che in realtà... il brano è del 1981! Potremmo chiamarlo omaggio/plagio da parte di Luca Madonia che ne è l'autore, ma a riascoltarlo bene questo "Alieno" è quasi spiccicato a due vecchi pezzi dello stesso Battiato, "Sentimento Nuevo" e "Segnali di vita"... Apprezziamo comunque l'impegno.
Ed ecco qui... per noi il 61° Festival di Sanremo potrebbe finire qui. E' solo per dovere di cronaca che citiamo gli altri cantanti in gara...
Giusy Ferreri che stonando un po' (forse emozionata per essere la prima a cantare), con la sua tipica voce nasale intepreta un brano comunque discreto ("Il mare immenso").
I Modà con Emma Marrone che scimmiottando i Negramaro (dei quali i Modà sono sempre stati dei cloni mal riusciti), si presentano con "Arriverà", pezzo comunque molto radiofonico.
Anna Oxa che con "La mia anima d'uomo" pensava forse di partecipare al festival della canzone albanese (con tutto il rispetto): alzi la mano chi ha capito qualcosa di quello che diceva o gridava. Giusta a nostro avviso la sua momentanea eliminazione.
Nathalie, la Tori Amos nostrana, che purtroppo delude: la sua "Vivo sospesa" non rispetta le aspettative... peccato aver sprecato per XFactor il primo suo bellissimo inedito "In punta di piedi".
Il solito simpaticissimo Max Pezzali, che indossando una improbabile giacca, canta cambiando rigorosamente, come d'abitudine, gli accenti di tutte le parole del testo: "Il mio secondo tempo" è una canzoncina carina in pieno stile 883, nulla di più.
Davide Van De Sfroos non pervenuto. Non ci risulta che il dialetto comasco sia italiano... anche se comunque era sempre più comprensibile della lingua di Anna Oxa!
Stendiamo un velo pietoso infine, sul solito Albano con un pezzo impegnato ma cantato alla solita maniera (non ci si aspettava altro da lui, che canta solo per il suo pubblico), su Tricarico che ha rovinato un brano che cantato da chiunque altro sarebbe risultato molto più godibile, su Patty Pravo che come detto, ha stonato dalla prima all'ultima nota, e su Luca Barbarossa con Raquel del Rosario con un pezzo davvero insignificante.
Ed infine stendiamo un immenso velo pietoso anche sul "Bastardo" della Tatangelo, alla quale auguriamo dal più profondo del cuore, per il suo bene, un divorzio artistico dal suo attuale compagno di vita. Può solo migliorare...




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7 commenti:

  1. Ma scusa un attimo, Sanremo è il festival della canzone italiana o il festival della canzone "in italiano"? Che Davide Van de Sfroos canti in "tremezzino" non vuol dire che non sia espressione di una parte della cultura italiana.

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  2. Dal mio punto di vista Sanremo è sempre stato il festival della canzone italiana, in italiano...
    Non discuto che il dialetto tremezzino faccia parte della cultura italiana, ma comunque non è italiano, è un dialetto della lingua italiana appunto. Per di più è quasi incomprensibile per il 99% degli italiani e visto che a Sanremo si giudica sia la musica che il testo di un brano, comprenderai l'impossibilità di farlo per il 99% della giuria.
    Naturalmente vale la stessa regola per tutti gli altri dialetti: ammetterei una citazione, poche parole, ma il testo interamente in dialetto mi sembra tutta un'altra cosa rispetto alla concezione classica di canzone italiana.
    Il pezzo di Van de Sfroos non è male, dopo un attento ascolto forse è tra i migliori dal punto di vista musicale...ma è musica etnica!
    Insomma non riesco proprio a mettere sullo stesso piano Van de Sfroos, Nino d'Angelo o i Tenores di Bitti con De Gregori,Dalla,Morandi,Mina,ecc... Naturalmente questo è il mio punto di vista e in quanto tale opinabile. :)

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  3. Davide Van de Sfroos... lo vogliamo fuori dal festival!!!!!!

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  4. Caro dott.ringhio ormai è impossibile eliminarlo :) Tutte le eliminazioni sono già state fatte...
    Comunque non siamo così cattivi con lui dai, c'era sicuramente di peggio! ;)

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  5. ah bè la tatangelo sicuramente!!! :D

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  6. Van de Sfroos rimane uno dei più grandi esponenti della "nostra" canzone popolare: siete molti superficiali nei suoi confronti.
    E se lo dico io che sono salentino...

    Yerle

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  7. Yerle, io mica ti scrivo da Bolzano...
    Il post è relativo alla prima serata...Sicuramente l'Uccio Aloisi del lago di Como ha guadagnato punti nelle serate successive...

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