sabato 11 luglio 2009

Reggae 'n' Roll: The Police


Potremmo definire “breve ma intensa” la storia di questo gruppo che in pochi anni è riuscito a rinnovare con idee geniali sempre molto azzeccate, la musica rock a cavallo tra i ’70 e gli ‘80.
Tutto ebbe inizio nel 1977 quando Stewart Copeland, batterista dalle grandi capacità tecniche, fondò in quel di Londra, insieme al bassista/cantante Sting (ex insegnante di letteratura inglese e appassionato di jazz) ed al chitarrista Andy Summers, una band alla quale dette il nome di Police.
Cavalcando la new wave, inizialmente il gruppo si accostò a sonorità perlopiù Punk, come era nelle intenzioni di Copeland.
Già con il primo album, “Outlandos d'Amour”, pubblicato nel ‘79, grazie anche alle molteplici esibizioni live che lo accompagnarono, la fama della band cominciò ad aumentare.
I singoli che ne furono estratti confermarono le loro grandi potenzialità: “Roxanne” , "I Can't Stand Losing You", "So lonely" divennero delle hit, sia nel Regno Unito che negli USA.
“Roxanne” in particolare, il loro primo singolo, rappresenta ancora oggi uno dei più grandi classici dell’intera produzione del gruppo.
Ma è con la pubblicazione del secondo album che il loro stile prese una direzione molto più innovativa rispetto agli esordi: miscelando sapientemente il Reggae al Rock, infatti, i Police diedero al loro sound quel tocco di genio in più che li avrebbe consegnati alla storia.
Pubblicato nell’ottobre del ’79, “Reggatta de Blanc” è infatti, il disco dei Police in cui le influenze della musica reggae sono più marcate.
Contenente hit come “Walking on The Moon” e soprattutto la pietra miliare “Message in the Bottle”, questo cocktail di sonorità ottenne consensi sia da parte della critica che dal pubblico raggiungendo la vetta di tutte le classifiche e portando così la band all’apice del successo.
E il tour mondiale intrapreso per promuovere il disco ne fu la conferma, grazie a concerti trascinanti e impeccabili.
Seguirono gli album “Zenyatta Mondatta” (1980) e “Ghost In The Machine” (1981), che pur continuando a dominare le classifiche, delusero in parte i fan della prima ora a causa della loro intrusione nel mondo della musica pop.
Anche se pezzi come "Don't Stand So Close To Me", "De Do Do Do, De Da Da Da" e "Every Little Thing She Does Is Magic", forse minori rispetto ai precedenti, non possono essere di certo sottovalutati, come infatti dimostrarono le vendite.
Nonostante il grande successo però, già a questo periodo si fanno risalire i primi malumori tra i membri della band, soprattutto tra Sting e Copeland, a causa forse del loro interesse a portare avanti carriere soliste.
Esce comunque nel 1983, ormai quasi inatteso, il quinto album da studio dei Police, “Synchronicity”… ed è un capolavoro!
Insieme a “Reggatta de Blanc”, forse il loro miglior prodotto. E a sancirlo furono anche i singoli da esso estratti, “Wrapped Around Your Finger” e la celeberrima “Every Breath You Take”, numero uno in classifica, insieme allo stesso album, in tutto il mondo, per settimane.
Ma, per quella che spesso è una costante nella storia del rock, i Police (dopo la tournée mondiale per promuovere il disco) si sciolsero all'alba del 1984, a causa di quelle incomprensioni che da tempo ormai serpeggiavano nel gruppo.
Non fu però una separazione ufficiale e, sebbene non venne mai prodotto un nuovo album, diverse furono le occasioni di reunion.
Ultima delle quali avvenne nel 2007, quando per festeggiare i trent’anni dalla nascita, la band decise di intraprendere un tour mondiale.
Tour che, dopo aver ottenuto un enorme successo praticamente in tutte le date (anche in Italia, allo Stadio delle Alpi di Torino, con 65.000 spettatori e all’ Heineken Jammin' Festival di Mestre), si concluse il 7 agosto del 2008 con l’ultimo concerto avvenuto al Madison Square Garden di New York, che sancì purtroppo il definitivo scioglimento di questo grande gruppo.
A noi rimane comunque, oltre alla grande eredità musicale lasciataci, anche la possibilità di seguire le singole carriere soliste che i tre in seguito hanno intrapreso, tra le quali di certo spicca quella del loro leader carismatico, nonché voce e basso, Sting, che tra alti e bassi ci ha regalato e continua a farlo, diversi album sicuramente degni di nota, con molti pezzi divenuti ormai dei grandi classici.
Ma la sua, come anche quella di Copeland e di Summers, è sicuramente un’altra storia.
Una storia certo molto importante, ma non irripetibile e grandiosa come fu quella dei Police.


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